REMO ANZOVINO
Nato a
Pordenone nel 1976, considerato da critica e pubblico uno dei più originali e
innovativi compositori in circolazione, avvocato penalista, Remo Anzovino è uno
dei massimi esponenti della musica strumentale italiana. Nella sua carriera
quattro album registrati in studio e l’ultimo “Vivo”, un’antologia live che
contiene, in versione completamente rivisitata e riarrangiata, 14 tra i
migliori brani della carriera di Anzovino e due meravigliosi inediti:
“Afrodite”, l’ammaliante piano solo che apre l’album e l’irresistibile marcetta
“No smile (Buster Keaton)”, autentica dichiarazione d’amore di Anzovino per
l’attore e regista statunitense. In occasione del Record Store Day è uscito
anche in vinile, “Vivo” racconta il percorso artistico di questo musicista che
sa unire la qualità alla capacità di arrivare a tutti con una melodia che entra
dritta nel cuore e non ne esce più ed è arricchito dal DVD integrale dello
straordinario “Concerto della Memoria” che Anzovino ha tenuto lo scorso 15
settembre sulla diga del Vajont, nella sua regione, in occasione del 50esimo
anniversario della più grande tragedia evitabile della storia italiana. La sua
composizione “9 ottobre 1963 (Suite for Vajont)” è stata riconosciuta dalla
Fondazione Vajont (Comuni di Longarone, Erto e Casso, Castellavazzo e Vajont)
come musica ufficiale del ricordo del Vajont ed è stata insignita in
Campidoglio il 7 ottobre scorso, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della
Repubblica, con il Premio Anima 2013 sezione musica “per il contributo
significativo dato al senso dell’etica e della responsabilità nel nostro
Paese”.
Numerose sono le collaborazioni di grande trasversalità: da Franz Di Cioccio
(PFM) e Simone Cristicchi a Gino Paoli; da Enzo Pietropaoli a Gabriele
Mirabassi a Francesco Bearzatti; da Vincenzo Vasi a Dj Aladin, Dargen D’Amico e
Roberto Dellera (Afterhours) all’opening track del disco tributo in italiano a
Cesaria Evora.
DOS FOLKS – Pucci Venier Duo
Il duo composto da Michele Pucci e Giulio Venier nasce nel 1999 e nel giro di pochi anni si segnala sulla scena folk italiana come una delle proposte musicali più interessanti degli ultimi anni, unendo il fascino della chitarra flamenca e quella del violino, in un alternarsi continuo di suggestioni melodiche dove virtuosismo e tradizione vanno a braccetto dando vita ad un suono assolutamente originale. Il repertorio del duo parte da una rielaborazione della tradizione musicale friulana e spazia fino alle sonorità del centro e nord Europa, il tutto impreziosito da continui rimandi alla musica andalusa. Nella loro discografia si contano due dischi in studio Doismiao del 2000 e Laicht – Luce del 2002, ma è dal vivo che il duo da il meglio di se e non è un caso che il disco più bello da loro pubblicato è Bootleg, un live del 2002 inciso in due chiese a Galleriano (UD) e Pinerolo (TO) e prodotto da Folkest Dischi. Rispetto ai dischi in studio, in Bootleg si ha modo di apprezzare a tutto tondo le qualità e l’eclettismo strumentale di Pucci e Venier, infatti se il primo è un eccellente chitarrista, il secondo non è da meno al violino e quanto ad inventiva difficilmente esiste in Italia qualche musicista in grado di fargli concorrenza. La loro musica non è affatto sfoggio di qualità tecniche fine a se stesse ma piuttosto è poesia in musica, che li conduce ad esplorare territori musicali che vanno ben oltre i confini del loro Fiuli. Ad aprire il disco è il violino di Venier che ci regala un tema barocco che si evolve lentamente in una cavalcata musicale dai sapori gitani dove il flamenco viene trasformato in una square dance forsennata. L’energia resta altissima con la rielaborazione di Minor Swing di Django Reinhard e Stéphane Grappelli, nel quale Pucci e Venier si divertono ad inserire temi popolari italiani per nove minuti di grande grande musica per soli chitarra e violino. Nel corso del disco si viene in contatto con sonorità che rimandano al folk rock inglese degli anni settanta, come nella spettacolare Rock Burton nella quale il duo omaggia prima i Led Zeppelin, poi i Deep Purple, il tutto con la chitarra suonata da Pucci a fare la parte della sezione ritmica e il violino di Venier a riprodurre i riff chitarristici. Nella seconda parte il disco si fa più introspettivo e così emerge il lato più intimo del duo come nel caso della dolcissima Jesu Cjamin o delle incursioni nel folk nord europeo con Ba-rock Suite. Chiude il disco la sorprendente Furclap, un brano denso di poesia, dalle trame tenui e rarefatte nel quale Venier regala uno dei passaggi strumentali più belli ed intensi di tutto il disco. In attesa di ascoltare il loro prossimo lavoro discografico, non ci resta che gustarci fino in fondo questo disco, uno dei migliori esempi di grande musica strumentale acustica made in Italy.
The Leading Guy (TLG)
Considerato dalla stampa di settore tra i 10 nuovi cantautori da tenere d’occhio nel 2016. Memorandum, il suo album di debutto è stato inserito nella Top50 dei migliori dischi pubblicati nel 2015.La scorsa estate ha suonato su tre palcoscenici molto prestigiosi, quello del festival Ferrara Sotto Le Stelle, della Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma e del No Borders Music Festival a Tarvisio in apertura al tour italiano dei 2Cellos, le rockstar mondiali del violoncello. È stato opening act di Max Gazzè e Jack Savoretti a Trieste, che ne ha elogiato pubblicamente le doti. Cresciuto in Italia, ha vissuto per molto tempo in Irlanda per poi girare l’Europa a piedi e in autobus, da Copenaghen alla Cappadocia per poi tornare in Italia. TLG è un cantautore in grado di raccontare qualcosa di unico e spontaneo, a volte doloroso. Per lui la canzone è l’unica cosa che conti davvero e nel suo linguaggio una grande attenzione è affidata alla melodia, che si rifà alla tradizione folk e alla necessità di raccontare e conservare tra i suoi versi personaggi, storie e memorie che rischierebbero altrimenti di sfumare via. Nel momento in cui l’artista è più famoso delle sue opere, rischia di fallire. Per The Leading Guy la canzone è l’unica cosa che conti davvero. Cantautore, in grado di raccontare qualcosa di unico e spontaneo anche se doloroso, cerca il silenzio per meglio interpretare il rumore delle cose preziose. Una grande attenzione è affidata alla melodia, che si rifà alla tradizione folk e alla necessità di raccontare e conservare tra i suoi versi personaggi, storie e memorie che rischierebbero altrimenti di sfumare via. The Leading Guy suona in maniera essenziale e diretta ed è con questo principio che racconta. La ricerca costante di una conversazione con l’ascoltatore porta ad un confronto diretto che si realizza al meglio durante le sue esibizioni dal vivo. Scrive e canta per raccontare e raccontarsi. È autobiografico nella misura in cui può esserlo un uomo dei nostri tempi. Chitarra e voce come semplici strumenti d’espressione di un’esistenza molto più complessa. Album: “Memorandum”, il suo album di debutto (Lady Lovely, 2015) non doveva nemmeno essere pubblicato e forse la sua forza è tutta qui. Un mese di scrittura e pochi giorni di registrazione in un appartamento nella Berlino est. Un flusso di coscienza che non teme il giudizio del pubblico perché questo disco quasi a sorpresa si trova ad averne uno. Denso di memorie, personaggi reali che sembrano inventati, dolore, letteratura e a volte amore. Una chitarra acustica come unica compagnia quasi silenziosa a supportare con poche note tutto ciò che doveva essere detto in fretta per paura che qualcuno possa sentire. Artisti di strada dimenticati, fragili alberi genealogici, senzatetto e cani randagi, l’aggrapparsi a qualche frase di un poeta per riuscire a salvarsi. Tutti noi viviamo diversamente ciò che vediamo e proviamo ma a pensarci bene i sentimenti sono sempre gli stessi. Amore, odio, dolore o rassegnazione che sia. “Memorandum” altro non è che un punto di vista su tutto ciò. Qualsiasi sia il nostro modo di vedere le cose non dobbiamo mai smettere di guardare. Ed è per questo che in fine “Memorandum” è stato pubblicato.
Video: Primo singolo “While The Dogs Are Barking”
Aftermovie concerto Quirinetta, Roma https://www.youtube.com/watch?v=wJZ-DMsGOXk
Articoli: ROCKIT
10 artisti su cui puntare nel 2016 http://www.rockit.it/articolo/spinga-signora-spinga-classifica-2015
OCA NERA ROCK
10 artisti da tenere d’occhio http://www.ocanerarock.com/2015/12/07/10-artisti-indie-tenere-docchio/
ROCKIT – 50 migliori dischi dell’anno per Rockit
Recensioni Disco:
LOSTING GROOVE http://lostingroove.com/2015/07/12/memorandum-di-the-leading-guy/
OCA NERA ROCK http://www.ocanerarock.com/2015/12/15/the-leading-guy-memorandum/
ROCKIT http://www.rockit.it/recensione/28822/theleadingguy-memorandumc